domenica 24 gennaio 2016

"L'ottava d'oro" - 1928-1933



Guardate un pò cosa avevano organizzato i nostri bisnonni per festeggiare il quarto centenario della morte di Ludovico Ariosto, a Ferrara: "L'ottava d'oro" (dalla famosa particolare rima del poeta, nei primi sei endecasillabi alternata, negli ultimi due baciata), ovvero una serie di celebrazioni in onore del Poeta, dal 1928 per cinque anni!





 Questo articolo, pubblicato in uno dei due volumi di G.Gabriele Sacchi, editi nel 1999: "Ferraresi del XX secolo" ("Storie di una storia sola" e "Immagini e memorie"), che raccolgono numerosissimi argomenti ferraresi, è la cronaca di queste  .. performances ferraresi di letterati illustri.

"Della pazzia di Orlando parlò, nel cortile del palazzo dei Diamanti, Curzio Malaparte per affermare che gli italiani sono tutti pazzi..
Nello Quilici, alla presenza del Re d'Italia, venuto per la "settimana ferrarese", tenne un'alata lettura sull'infelice amore di Fiordiligi e Brandimarte..
Riccardo Bacchelli, nel cortile di Renata di Francia, pronuciò una stenua difesa di messer Ludovico.
Filippo Tommaso Marinetti tenne una lezione di futurismo sulle mura degli Angeli, in vista della pianura ferrarese..
Attilio Momigliano ha trasportato gli spettatori nell'isola di Alcina..
Nel pomeriggio del 18 marzo 1930 una caratteristica imbarcazione, scivolando sulle acque del Po, ha portato il fedele pubblico dell'Ottava d'oro sull'isola Bianca..
Massimo Bontempelli, seguendo Ruggero, Orlando e Astolfo nei loro viaggi terrestri, di mare e aerei, ha parlato della cultura geografica dell'Ariosto..
Alfredo Panzini ha rievocato la figura di Angelica ariostesca per confrontarla con l'Angelica boiardesca.."

e molti altri ancora!






Più ampiamente trattato questo argomento è nel saggio del Liceo Ariosto di Ferrara, a cura di Silvana Onofri,  in cui viene descritta  in particolare la bellissima mostra del 1933 a Palazzo dei Diamanti sulla pittura ferrarese (descritta da Roberto Longhi nel famossisimo testo: "Officina ferrarese")
e da cui traggo qui l'intervento di Marco Crivellaro riguardante le letture ariostesche:










(Immagini tratte dal saggio del liceo Ariosto)


                                VIDEO DEL GIORNALE LUCE DEL MAGGIO 1933









In occasione della visita dei Principi di Piemonte, Maria Josè ( divenuta poi ultima regina d'Italia) e del consorte  Umberto II, per l'inaugurazione il 7 maggio 1933 della Esposizione, il Podestà Renzo Ravenna fece disporre un pranzo in loro onore con specialità ferraresi, di cui questo era il Menù:

(Conservato dagli eredi di Renzo Ravenna)








Articolo di Gabriele Turola, uscito su "La Pianura" nell'aprile 2016:



Articolo di Andrea Emiliani:
http://rivista.fondazionecarife.it/1996/4/item/165-1933-anno-xi

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